alisia cruciani . fotografa freelance . racconto del
territorio . ricerca documentaria . commerciale .


















































Naviganti d’Appennino nasce dalla necessità di raccontare un territorio immaginandone i futuri possibili, distaccandosi dalla sola narrazione storica o antropologica per sconfinare nella visione. Attraverso racconti finzionali, reportage narrativi, fumetti, illustrazioni e fotografia, s’intende delineare una nuova mappa del territorio, non più solo cartografica ma semmai psico-geografica, più legata cioè al sentimento di chi l’Appennino lo abita, lo ha abitato o lo ha transitato, affinché anche i nuovi che arriveranno possano trovare i punti cardinali attraverso i quali tracciare rotte inedite.
Naviganti d'Appennino - Chirocene.
Documentazione della prima edizione della Sibillini Summer School.
Tolentino, Visso, Pioraco, Mambrica e dintorni. Agosto - settembre 2021.
"Chirocene vuole allora essere nominazione di un’epoca, di un tempo astratto che è estensione dello spazio e che in questa contingenza corrisponde all’Appennino. Risuona, in Chirocene, la costruzione linguistica di un’epoca geologica ... Chiro, dal greco χείρ, χειρός, “mano, modernamente utilizzato anche in termini scientifici (chirografo, chiromante, chiromidi, ecc.). Nel 1954 il biologo Vittorio Marchesoni lo utilizzò per classificare la specie endemica che popola il Lago di Pilato, il lago glaciale situato alle pendici del Monte Vettore. Il Chirocefalo del Marchesoni si presta a rappresentare allegoricamente l’identità dell’Appennino marchigiano. La sua esistenza è fortemente messa alla prova e costantemente minacciata dai cambiamenti climatici in atto, dalle modificazioni idrogeologiche indotte dai movimenti sismici. E, nonostante ciò, sopravvive, accomunando le esistenze di chi abita questi luoghi: uomini, animali, piante. Chiro è anche la mano che si prende cura degli elementi naturali, a partire da quelli analizzati in questo numero: il legno e la lana, pensati per generare una nuova alterità per i luoghi da cui provengono. Infine Chiro è indicatore, mano che segna inequivocabilmente una direzione o, come nella chiromanzia, che predice il futuro servendosi
della magia. In Chirocene, dunque, il tentativo è quello di tracciare una direzione più che un punto d’arrivo. Il tempo, lo spazio, la velocità sono quelli di un viaggio, in cui le coordinate si chiariscono
man mano che si procede nella lettura. Come nell’omonimo libro di Thomas More, all’utopia si accede solo attraversando i luoghi del reale, navigando a vista, ma con una solida conoscenza dei valori culturali da radicare. Lo scopo è raccontare il territorio d’Appennino senza la pretesa di imporre soluzioni assolute, ma esplorando quelle più audaci e immaginifiche. In una realtà così fragile fluttuante si è scelto di dare spazio alle narrazioni fantastiche, per provare a contrastare la paralisi della catastrofe, con una solida fede nel progresso narrativo della storia. Come ha teorizzato l’antropologo Ernesto de Martino nel libro Il mondo magico, le società arcaiche impiegano la magia come strumento sia per difendersi dal rischio di una catastrofe senza fine, sia per ricostruire la realtà nel suo insieme. ..."
Estratto del Testo a cura di Caterina Pucci e Federico Rita dal Primo numero della rivista della Sibillini Summer School edito HACCA edizioni, 2021.
CHIROCENE • Il primo numero di Naviganti d'Appennino (edito Hacca Edizioni) è il frutto del lavoro delle ragazze e dei ragazzi della Sibillini Summer School. Un progetto dell' Ambito Territoriale Sociale 17, Ambito Territoriale sociale 16 e Ambito Territoriale sociale 18 con il contributo della Regione Marche.
A cura di Francesca Chiappa, Michele Serafini e Silvia Sorana.